In questi mesi difficili il mondo si è dovuto fermare. Per salute, senso civico ed estrema necessità.
Inutile negare che ognuno ha fatto il possibile per non chiudere i battenti, dare speranza ai propri dipendenti e riadattare il business a un economia che non si aspettava di dover superare un’emergenza sanitaria.
L’impatto economico della diffusione del COVID-19 è e sarà fortissimo su tutto il territorio nazionale, con gravi rischi per l’occupazione e per la capacità produttiva di interi settori.
SIELCO è rimasta sempre attiva per tutto il periodo di lockdown: l’impegno dei lavoratori in smart working ha così garantito l’assistenza ai propri clienti e la Direzione ha potuto mantenere gli impegni presi con i fornitori.
Per questo ci sentiamo di condividere appieno la vision di AssoSoftware che viene ben espressa nella lettera del Presidente Bonfiglio Mariotti e dall’hastag #chipuopaghi.
La lettera di AssoSoftware: Chi può paghi
Riportiamo di seguito un estratto della lettera:
Moltissime aziende, in crisi di liquidità, decideranno di ritardare o congelare, per evidente necessità o per libera scelta, i pagamenti ai fornitori e persino ai dipendenti, generando un effetto a cascata di contrazione della liquidità in tutto il sistema economico.
[…]
È un dovere civico. Pagare i fornitori perché a loro volta possano pagare i loro dipendenti e i loro fornitori. Pagare le tasse: chi può lo faccia. Pagare i professionisti, anche loro hanno dipendenti. Se possibile rispettiamo le scadenze anche se prorogate. È un impegno che deve essere assolto, senza indugio, anche dalla P.A. centrale e periferica, chiamata anch’essa, soprattutto in questo momento, a saldare, nei tempi e nelle scadenze previsti dalle norme e dai contratti, i suoi fornitori.
[..]
È il segnale di cui le imprese e le persone hanno bisogno, prima ancora della fine dell’emergenza sanitaria.
Manteniamo gli impegni. Stiamo con l’Italia!
#chipuòpaghi
Per la lettura della lettera integrale, rimandiamo e ringraziamo il sito di AssoSoftware!