Riaperture in sicurezza per aziende e studi professionali

Giugno 9, 2020
Tempo di lettura: 5 minuti

L’emergenza Coronavirus ha modificato la quotidianità di ognuno di noi, indipendentemente da età, genere e posizione geografica.

Ci siamo confrontati con uno scenario che fino a poco tempo fa era sicuramente impensabile: gli studenti hanno smesso di frequentare in presenza la scuola, ricorrendo alla didattica online; Aziende, Pubbliche Amministrazioni e Studi Professionali hanno interrotto l’erogazione di prodotti e servizi per un periodo di tempo, oppure si sono confrontati per la prima volta con il mondo dello smart working.

L’innovazione digitale ha giocato un ruolo centrale e modificato il contesto socioeconomico attuale. Per quanto la rivoluzione tecnologica stia accompagnando le nostre giornate, sono moltissime le mansioni che non possono essere svolte direttamente da casa mediante dispositivi informatici all’avanguardia. 

Lo scorso 23 aprile sono state pubblicate dall’INAIL – Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro- le norme sulla sicurezza per consentire ai lavoratori di tornare a essere operativi al 100% nei luoghi di lavoro.

Mascherina obbligatoria, pannelli divisori di plexiglas negli ambienti occupati da più lavoratori e sanificazione periodica. Sicuramente queste sono le prime linee che costituiscono l’ABC di un nuovo inizio.

Il tutto accompagnato da un corretto riposizionamento delle postazioni di lavoro con le barriere separatorie per garantire la giusta “distanza di sicurezza”.

 

Quando devono essere di utilizzati i dispositivi di protezione individuale anti Covid-19

Che si lavori all’interno di cantieri, all’aperto o in un ufficio privato, c’è l’obbligo di intraprendere misure di protezione con il fine, anzitutto, di salvaguardare la salute di chi svolge il proprio impiego oppure è in visita in un ambiente di lavoro.

Oltre alle linee guida da rispettare indicate dall’Istituto Mondiale della Sanità, tra cui il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, lavarsi spesso le mani ed evitare strette di mano e abbracci, i DPI sono essenziali per prevenire il contagio da Coronavirus.

Quando parliamo di DPI intendiamo i Dispositivi di Protezione Individuale, i nostri alleati nella salvaguardia della salute pubblica. Al primo posto ci sono sicuramente le mascherine che, in alcune regioni del nostro Paese – quali la Lombardia – sono obbligatorie anche all’aria aperta.

In commercio attualmente ne esistono diverse tipologie, distinti sulla base del loro potere filtrante. Si sente molto parlare delle tipologie FFP1FFP2 e FFP3: in SIELCO privilegiamo le mascherine FFP2 N95, un dispositivo di protezione individuale sofisticato, certificato per riuscire a filtrare almeno il 95% delle particelle sospese nell’aria.

Indossare le mascherine è fondamentale per limitare al massimo il rischio di contagiare gli altri. Ecco perché è importante conoscere alcuni aspetti erroneamente considerati marginali:

  1. Prima di indossare la mascherina, le mani dovrebbero essere pulite e igienizzate con un gel lavamani igienizzante a base alcolica;
  2. Evitare l’uso prolungato. Spesso si pensa che le mascherine siano riutilizzabili, ma non tutte lo sono.
  3. A seconda del tipo di utilizzo, ci sono ovviamente diverse tipologie di mascherine: da quelle più economiche e monouso a quelle lavabili e quindi riutilizzabili più volte. Inoltre ci sono mascherine a due strati per proteggere meglio, o con filtri più adatte per persone particolarmente esposte ai rischi o nei cantieri edili, dove è importante utilizzare mascherine con filtro anche per evitare il contatto con le polvere sottili.

 

Oltre alle mascherine protettive: barriere in plexiglas, Termo Scanner e cartellonistica

In aziende, uffici delle pubbliche amministrazioni, studi professionali oltre alle mascherine come DPI, sono stati resi obbligatori i divisori, chiamati anche barriere protettive parafiato, la cui funzione è quella di creare una barriera protettiva per la salvaguardia di utenti, ospiti e clienti, nel rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie di prevenzione da Covid-19.

Le barriere protettive parafiato sono obbligatorie per le postazioni in cui il collaboratore è a contatto diretto con altre persone e sono dotati di un foro per permettere lo scambio di merce, documenti e denaro tra collaboratori, ospiti e clienti. Sono prodotti realizzati in plexiglas trasparente (spessore minimo 3 mm), di misure sono personalizzabili in base all’esigenza.

Termo scanner

All’ingresso e all’uscita del luogo di lavoro devono essere installati appositi termo scanner per il rilevamento della temperatura corporea. Qualora la temperatura risultasse superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso e il lavoratore sarà rinviato al proprio domicilio per accertamenti medici dopo essere stato posto in isolamento temporaneo. La misura viene adottata per evitare sul nascere l’insorgenza di focolai epidemici che potrebbero comportare l’interruzione dell’intera attività produttiva e il lockdown della zona.

Cartellonistica

Il datore di lavoro avrà il compito di affliggere cartelli e brochure informative visibili a tutti  in maniera tale che siano ben chiare le misure da adottare durante l’orario di lavoro.

 

 

Protezione coronavirus in azienda : come comportarsi?

Abbiamo presentato quali sono i DPI da utilizzare negli ambienti di lavoro. Oltre alla protezione personale e degli altri, sono necessari accorgimenti quotidiani per limitare la diffusione del virus:

  1. Avere la massima cura della propria igiene, adottando i più normali comportamenti responsabili prima di recarsi sul posto di lavoro. Lavarsi spesso le mani, non toccarsi il viso, naso, occhi e bocca con le mani, non salutare stringendo le mani o abbracciando altre persone, starnutire o tossire portando la bocca verso la piega del gomito, parlare ad almeno 2 metri di distanza dalle altre persone. È compito del datore di lavoro mette a disposizione, nei locali della ditta, il gel idroalcolico da tenere negli spazi comuni e vicino alla porta d’ingresso.
  2. Entrare negli ambienti evitando assembramenti. Risulta indispensabile la definizione degli orari di ingresso e uscita per evitare contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa). Se il luogo di lavoro è particolarmente ridotto rispetto al numero di lavoratori, potrà essere adottato il lavoro su più turni. Quando il lavoro lo consente deve essere sempre privilegiato lo smartworking.
  3. Gli ambienti di lavoro, i servizi e le attrezzature di lavoro devono essere sottoposti a scrupolosa pulizia e sanificazione almeno una volta al giorno e comunque in funzione dei turni di lavoro. La sanificazione va fatta passando su tutte le superfici con un panno inumidito con alcool a 70% o candeggina al 0,1% – 0,5% di cloro attivo (e prodotti indicati nel “Rapporto ISS Covid-19 n. 19/2020”), prestando particolare attenzione alle superfici toccate dai lavoratori come tavoli, sedie, postazioni di lavoro, maniglie, porte, finestre, interruttori, servizi igienici, forbici, macchine da cucire. La sanificazione può essere svolta dai propri lavoratori muniti di adeguati DPI e relativa formazione. Il datore di lavoro o suo delegato deve tenere la registrazione di tutte le sanificazioni effettuate.
  4. Gli ambienti di lavoro come uffici, reparti produttivi, servizi e tutti gli spazi comuni devono essere areati al massimo, mediante l’apertura di porte e finestre. Se sono presenti impianti di aerazione devono essere sanificati periodicamente, altrimenti devono essere tenuti spenti garantendo la massima ventilazione dei locali.
  5. Se in azienda è presente una mensa o un locale refettorio, per mantenere la distanza sociale possono essere organizzati turni per il consumo dei pasti. I tavoli devono essere puliti e sanificati dopo ogni pasto. I bagni e gli spogliatoi devono essere mantenuti puliti e sanificati quotidianamente.

Le aziende, gli studi professionali e le pubbliche amministrazioni sono tenute ad adeguarsi alle norme in vigore e acquisire dispositivi di sicurezza per i loro dipendenti, cominciando dalle mascherine e un termo scanner.
Lo Stato Italiano, a seguito del Decreto Rilancio, emanato e firmato dal Presidente della Repubblica, nei suoi 266 articoli ha previsto anche degli sgravi fiscali per le aziende disposte ad investire in dispositivi di sicurezza: un motivo in più per farlo.

I decreti cosiddetti Cura Italia (18/2020) e Liquidità (23/2020) prevedono dei crediti d’imposta, parziali o totali a seconda dei casi, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale tra cui: mascherine, guanti, visiere protettive e occhiali protettivi, tute di protezione,  prodotti detergenti e igienizzanti come gel lavamani.

Lavorare in sicurezza è il nostro obiettivo!

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