Cloud Computing e Industria 4.0

Agosto 3, 2020
Tempo di lettura: 3 minuti

Con lo sviluppo dell’industria 4.0 si sente sempre più spesso parlare di cloud computing. 

Iniziamo definendo di cosa si trattail cloud computing è una tecnologia che consente di utilizzare risorse di applicativi software , hardware e infrastrutture senza la necessità di gestirle. 

A livello pratico si ha la disponibilità di servizi di calcolo, spazio di archiviazione, database, analisi dati e intelligenza artificiale senza limiti di tempo o capacità. 

Nel quotidiano, la scelta di adottare un modus vivendi in cloud, può semplificare la gestione delle attività specialmente quando i lavoratori non sono stabilmente in ufficio ma per esempio in smart-working fuori dalla sede di lavoro. Pensiamo al vantaggio di poter pianificare gli appuntamenti su calendari on line condivisi oppure di lavorare a uno stesso documento contemporaneamente da sedi separate, o ancora pubblicare sul proprio e-commerce una nuova promozione operando da qualsiasi parte del mondo. 

Con il cloud computing siamo alla scoperta di un territorio vastissimo e non univoco: varia in base alle esigenze e alle possibilità della realtà che ha bisogno del servizio. 

Quali sono i modelli di cloud computing offerti nell’industria 4.0? Scopriamo insieme le diverse tipologie e i principali benefici. 

 

Le tre grandi famiglie di Cloud Computing 

Il principale beneficio del cloud computing, lato utente, è che non viene acquistato solamente un prodotto ma la possibilità di utilizzarlo a distanza. 

Un po’ come il principio che sta alla base dell’idea della piccola automobile SMART: non si vende solo l’automobile ma il privilegio di poter circolare meglio e di poter parcheggiare più facilmente. 

Esistono tre macrofamiglie di prodotti Cloud, ognuna delle quali ha uno specifico raggio di azione: 

  1. SaaS: Software as a Service. SaaS è uno dei termini più longevi della sfera del cloud computing. La traduzione letterale di Software come servizio è utile per comprendere che si trattdi un’applicazione offerta al cliente tramite browser, senza la necessità di installare nulla sui propri dispositivi. 
  2. PaaS: Platform as a Service. È il termine che indica una Piattaforma come servizio, con l’erogazione di una intera piattaforma cloud alla quale accedere mediante un determinato framework, che può essere utilizzato per scrivere le proprie applicazioni, replicarle e facilitarne il funzionamento anche al crescere delle utenze. 
  3. HaaS: Hardware as a service. In questo terzo caso parliamo di un accesso, con privilegi di amministratore, ad una architettura cloud: l’accesso dà generalmente la possibilità di creare più istanze virtuali e usufruire delle risorse dellinfrastruttura cloud per far funzionare le macchine. 

Questo sistema permette la gestione del server in maniera autonoma, installando il sistema operativo preferito, in unione ad altre istanze virtuali per bilanciare il carico delle proprie applicazioni online. 

Alla base di un sistema HaaS c’è la necessità di avere piattaforme dinamiche a cui possono accedere più risorse in tempo reale, con traffico variabile che può passare da 10 a 1.000 istanze in pochi secondi. 

 

Cloud Computing a supporto dell’industria 4.0

Il cloud sta avendo un ruolo determinante nell’industria 4.0 perché permette di godere di una serie di vantaggi significativi:

  • Gli utenti possono accedere in maniera continua ed immediata agli aggiornamenti dell’infrastruttura e delle applicazioni, aspetto fondamentale dal punto di vista della Cybersecurity.
  • Gli utenti possono accedere alle applicazioni da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi luogo senza perciò essere più legati alla postazione dal classico pc aziendale, aspetto di notevole vantaggio in ottica di smart working.
  • La condivisione è estremante veloce e semplificata, grazie a soluzioni di co-authoring e comunicazione in tempo reale via chat o voce da qualsiasi parte del mondo.
  • Le piattaforme leader del mercato diventano sempre più conformi alle varie regolamentazioni in materia di privacy e sicurezza, come il GDPR, aumentando non solo la resilienza dei dati ma anche la loro protezione.

 

I vantaggi economici del Cloud Computing

Oltre ai benefici dal punto di vista tecnico, ce ne sono altrettanti dal punto di vista economico.

Grazie alla flessibilità del cloud è possibile rispondere a un momentaneo picco della domanda di erogazione di un servizio– senza per forza dover effettuare acquisti in hardware o licenze – che magari resterebbero inutilizzati per buona parte dell’anno. Il merito, oltre che della tecnologia in sé, è anche del particolare modello commerciale che il cloud presuppone definito come Pay per use, in cui il pagamento è legato in base all’effettivo consumo delle risorse. Questo consente una consistente riduzione dei costi, a cui contribuisce anche la sostanziale esternalizzazione delle classiche spese ICT (quali ad esempio manutenzione, consumi elettrici, personale, affitto locali), aspetto che permette alle PMI di concentrarsi esclusivamente sul proprio core business.

I costi dei servizi Cloud sono ormai più che abbordabili con alcuni servizi che risultano addirittura gratuiti. Diventa quindi fondamentale l’analisi del bisogno che consente di definire il livello di servizio che cerchiamo per poi valutare lo strumento più adatto, soprattutto lato sicurezza e protezione dei dati.

Sotto un altro punto di vista il cloud può essere visto come un incentivo verso la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione tecnologica: il limitato investimento iniziale garantito dal modello Pay per use comporta una buona riduzione del rischio d’impresa. Diventa così più semplice implementare e testare, su scala ridotta, nuove soluzioni proposte da terze realtà che possono poi essere abbandonate qualora non risultino ottimali.

 

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